venerdì 17 giugno 2011

24 Giugno, Teatro Tendatrisce di Roma: ULTIMA MISSIONE: DESTINAZIONE INFERNO.

UN'OPERA DI DENUNCIA ASSOLUTA CONTRO IL CRIMINE PIU' GRANDE: LA PEDOFILIA
VENERDI’ 24 GIUGNO 2011 – ORE 21.00

TEATRO TENDASTRISCE - Via Giorgio Perlasca 69 Roma


Liberamente ispirato dal libro di Pasquale Giaquinto "Stringimi Forte" testi di Steven Pulgra e Vanina Cock
IL CAST
Andrea PALLINI - Angelo NICOTRA - Anna Rita TOLLI - Antonio COPPOLA - Carlo ZAMPA - Claudia G. MORETTI - David GRAMICCIOLI - Fabrizio AMICI - Francesco MARINI - Francesco ORLOTTI - Giancarlo MARTINI - Laura DI GIACOMO - Marcello MICCI - Marco MORI -
Maria Antonietta PITTORE - Maria CIPRIANO - Maria Grazia BORDONE - Maurizio COLANDREA - Mauro LORENZINI - Paola NARCISI - Sivia FARRIS

Regia: Bruno BUCCIARELLI - Direzione artistica: Maurizio CARDELLI - Make Up: Katia NURRA -

Hair Styling: Lello SEBASTIANI - Cover Art: ARTEFATTI

 
LA STORIA

Nel gennaio del 2005 l’ispettore capo di polizia Nick Frontera è di stanza presso la questura di Viterbo. Dimensione, questa della città laziale, che ha il carattere punitivo riguardo la bravura, l’esperienza dell’ispettore stesso. L’unico motivo di sollievo che attenua la rabbia di Frontera è condividere i giorni in questura con l’amico e collega di sempre Domenico De Juliis detto Mimmo. Ai due nel corso dei mesi si sono aggiunti gli agenti Giuseppe Soliano detto Giupi e Betta Raggi. I quattro si muovono come un corpo estraneo rispetto all’apparato della questura e dei colleghi. Non c’è giorno che passa in cui De Juliis non si uspichi una chiamata importante da parte del ministero, l’affidamento ad una questura di una grande città italiana oppure che accada qualcosa di importante proprio lì, nel capoluogo della Tuscia. Ma cosa volete che accada in una delle città più tranquille del mondo. “Giorni di stanca e di rabbia” li avrebbe definiti il grandissimo Leo Longanesi. Finché, all’improvviso, un giorno di fine gennaio, accade l’incredibile.
Prima del Natale 2004 la questura di Roma d’accordo con il Viminale e sulla base di element investigativi forniti dalle polizie più importanti di Europa, avvia una mega operazione che cerca di colpire una rete internazionale dedita al commercio di bambini ed alla pedopornografia on-line.
L’indagine cade in un momento particolare della nostra storia e soprattutto di quella della chiesa cattolica; organo questo, grandemente provato dallo scandalo della diocesi di Boston che coinvolge centinaia di religiosi, ritenuti colpevoli di abusi su minori. Sono passati due anni e la ferita è ancora aperta, un ulteriore coinvolgimento in uno scandalo del genere potrebbe infliggere un colpo letale alla chiesa che, consapevole del poco tempo di vita rimasto a Giovanni Paolo II, si sta apprestando alla più grande successione della sua storia. L’operazione in se stessa, se pur partita con i migliori propositi e la più adeguata predisposizione da parte della polizia e delle più importati sfere istituzionali, resta tuttavia impercettibile a livello mediatico. Estesasi su tutto il territorio nazionale, la stessa, porterà a quattordici denuncie e ad un solo arresto, che avverrà proprio a Viterbo. L’arresto riguarda Ernesto Maria Brachetti, dirigente di banca prossimo alla pensione, nella cui abitazione, un elegante appartamento al terzo piano di un palazzo del ‘700 in pieno centro storico, vengono sequestrati 400 files pedopornografici e addirittura uno snuff-movie.
All'arresto partecipa anche Piero Loiacono, che pur non facendo parte direttamente della squadra di Frontera, ha da subito instaurato con l’ispettore un rapporto di reciproca stima. Sarà proprio Loiacono a sottrarre l’agenda ed il cellulare del Brachetti, per poi consegnarli segretamente a Nick Frontera.
L’ispettore da anni aspettava un’occasione così grande con la quale poter dimostrare di essere ancora un poliziotto di valore assoluto. L’iniziale diffidenza da parte dei suoi uomini rispetto ai reali rischi che contiene in se un’indagine del genere viene superata dall’entusiasmo che Frontera sa trasmettere agli stessi agenti. A loro si aggiunge il giudice Giancarlo Laner già membro del pool antimafia di Palermo, quello per intenderci, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il giudice Laner dal 1999 è in pensione. E’ così che quattro poliziotti ed un ex magistrato in clandestinità, poiché nessuno ufficialmente gli affida questa indagine, partono per l’Ultima Missione: Destinazione Inferno.

 
LE FINALITA’ DELL’OPERA

Il 24 GIUGNO 2011 non è una data scelta a caso, proprio nei giorni in cui va in scena questa rappresentazione, su scala globale e in un periodo di tempo che abbraccerà circa 72 ore, verrà messa in atto, maggiormente on-line, una orribile campagna criminale denominata “giornata dell’orgoglio pedofilo”, pratica aberrante giunta, tristemente, all’ottavo anno di vita.
Durante tale periodo verranno allacciati rapporti, arruolati soggetti sensibili, diffusi e scambiati decine di migliaia di files pedopornografici… tra cui i tristemente noti Snuff-Movie, filmati venduti per decine di migliaia di euro, che culminano con la morte di un minore, spesso per soffocamento, nel consumarsi di un atto sessuale forzato.
Nella continua lotta alla pedofilia, che non consiste soltanto nel punire chi commette atti aberranticontro l’infanzia, si vuole respingere, con ogni mezzo, l'inaccettabile mentalità di chi difende
orgogliosamente l'appartenenza a questa ignobile categoria criminale. Si vuole sensibilizzare l’opinione
pubblica, proprio in un momento di forte incremento di impulsi multimediali, a porre attenzione ai guasti di un poco attento uso di internet, maggiormente ad opera di minori, spesso lasciati soli per ore davanti ad un schermo, porta di un mondo inesplorato e pericoloso. Si vuole combattere con ogni mezzo, in collaborazione con tutte le istituzioni sensibili al problema, pubbliche e private, il radicarsi di un mercato teso all’arruolamento di minori atti allo scopo. Se prodotti come gli snuff-movie trovano mercato… aumenta la richiesta di tali realizzazioni, e l’inevitabile ascesa dell’offerta comporterà inesorabilmente un sensibile aumento di vittime di questa pratica devastante. Durante la rappresentazione, e nella campagna di presentazione dell’opera, svolta con ogni mezzo possibile, saranno gli stessi autori, promotori e partecipanti al cast a diffondere dati e allarmi connessi al problema.
L’opera , che nasce dalla comunione di intenti di uno straordinario gruppo di amici, genitori, collaboratori, non ha fini di lucro. Il ricavato dalla vendita dei biglietti è destinato esclusivamente alla copertura dei costi di produzione. Il patrocinio delle istituzioni ha carattere gratuito e gli sponsor presenti acquistano carnet di biglietti da destinarsi a singoli, gruppi/comitati di cittadini vittime della pedofilia e soggetti indigenti desiderosi di assistere alla rappresentazione.
Il contenuto dell’opera non tende a muovere alcun attacco strumentale ad istituzioni politiche, religiose, governative e sociali. E’ liberamente ispirato al romanzo “Stringimi forte”, di Pasquale Giaquinto, e correlato a fatti di cronaca ed eventi temporali che vanno a costituire l’attuale quadro del fenomeno “pedofilia” su scala internazionale.
L’opera è dedicata alle famiglie vittime della pedofilia, in ogni luogo, in ogni tempo.
Per ulteriori informazioni: web: www.destinazioneinferno.it – email: ultimamissione@gmail.com

L’evento è presente sul social Facebook: ULTIMA MISSIONE: DESTINAZIONE INFERNO
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mercoledì 15 giugno 2011

Caro Brunetta quei precari sono l'Italia più bella.

C'è un'Italia peggiore e secondo il ministro Brunetta è quella che vive nell'incertezza del futuro, un presente insicuro. E' l'Italia che oggi lavora e domani forse, ma lavora senza sè e senza ma, in una quotidianeità fatta di diritti negati e sogni nel cassetto. E' l'Italia dei precari, è l'Italia che non molla, l'Italia sotto ricatto ma è l'Italia più bella invece, secondo me.
E' un'Italia che merita risposte ed invece riceve insulti da chi dall'alto del suo ruolo dovrebbe ascoltare, meditare e fornire chiarimenti.
Quell'Italia peggiore è il frutto della vostra politica caro ministro e nonostante ciò quell'Italia ogni giorno tiene a galla il sistema. C'è un'Italia invece con un ministro col doppio incarico che ha avuto magari una cattedra universitaria senza esercitare la professione, la quale gli ha già garantito una buona pensione. Lo stesso ministro che da deputato europeo ha presenziato solo al 62% delle sedute ma i soldi li ha intascati eccome, poi mentre era già ministro ha provato a candidarsi come sindaco di Venezia, ma gli ha detto male stavolta.
Forse quei precari che per lei rappresentano l'Italia peggiore, vivono nell'incertezza anche grazie a chi come lei cerca di accaparrarsi qualsiasi poltrona e allora rimangono in piedi, ma a testa alta, aspettando la loro occasione.


lunedì 13 giugno 2011

Referendum: Una risposta trasversale di libertà.

Un voto schiacciante, così come la partecipazione, perlomeno considerando la media italiana, perchè il fatto che il 43% degli italiani non sia andato (nemmeno di fronte ad argomenti del genere) a votare, deve far riflettere e non poco. Anche il risultato è inopinabile e rappresenta una risposta forte e chiara, circa il 95% di si contro il 5% scarso di no. Non bisogna però cavalcare l'onda del successo per ideologizzare un voto che va oltre, poichè se gli elettori potessero esprimersi ancor più chiaramente, farebbero capire in maniera netta e decisa che non si sentono rappresentati nè da questo centrodestra tantomeno dal centrosinistra attuale.
E' evidente però che l'esito dei quesiti referendari è anche un segnale preciso a questo Presidente del Consiglio, il nucleare e la privatizzazione dei servizi pubblici locali nonchè di un bene comune come l'acqua, fanno evincere interessi imprenditoriali non di poco conto, così come il legittimo impedimento sarebbe stata l'ennesima riforma ad personam della giustizia per innalzare un divisorio ancor più alto tra ministri e  semplici cittadini.
Credo che in quest'occasione come non mai, si sia ritrovata la voglia di partecipare, di poter esercitare quella sovranità che almeno nella Costituzione appartiene al popolo, anche se nella vita di tutti i giorni viene esercitata con arroganza e menefreghismo da chi l'ha avuta grazie ai voti delle gente comune.
L'auspicio è che da questi referendum possa ripartire lo spirito patriottico e rivoluzionario di una nazione che ha per troppo tempo messo da parte l'orgoglio e la voglia di combattere, continueranno ancora a dividerci parlandoci di destra e sinistra, è il modo migliore per sfuggire alle vere problematiche, dividere tutto e tutti, rossi contro neri, quando poi però la gente italiana riflette ed è unita, accade quello che è accaduto il 12 e il 13 Giugno.
E allora la speranza per un futuro migliore c'è ancora ed è un pò più solida almeno oggi.
Aria, vento, sole e acqua sono la cornice per un domani più bello e pulito con leggi davvero uguali per tutti ed un popolo finalmente sovrano. Chi vorrà fare l'imprenditore è avvertito, non dovrà giocare sporco.

venerdì 3 giugno 2011

Quel calcio che non t'aspetti...


Vaglielo a spiegare adesso ad un bambino che sta inizando a seguire il calcio ma è affascinato anche dal wrestling. Vaglielo a spiegare alla tua donna che più d'una volta ha cercato di farti capire che la domenica si può fare anche altro, piuttosto che esagitarsi per undici milionari che rincorrono un pallone in calzoncini.
Come farai a mandar giù anche questa, è grazie al calcio che da ragazzino andavi bene in geografia, anche se a volte, quell'Atalanta di Bergamo tirava giù brutti scherzi.
Negli anni ottanta fu un colpo alle spalle, di quelli che non t'aspetti, addirittura il clamore delle manette in campo, poi nel 2006, calciopoli è solo la punta di un iceberg, un'eruzione attesa da un momento all'altro ma scongiurata fino all'ultimo minuto. Un urugano che passa velocissimo portandosi via un pò di marcio, dopo pochi mesi sono già tutti in piazza, il mondo del calcio ha ottenuto di nuovo il perdono: l'Italia è campione del mondo. PO-PO-RO-PO-PO canta il popolo in festa.
Stavolta non è così facile però... Beppe Signori è stato l'idolo incostrastato per una generazione di laziali, quelli cresciuti negli anni novanta, con le canzoni degli 883, le figurine Panini e la scheda telefonica sempre in tasca.
Difficile pensare a Re Beppe come ad un truffatore, aspettiamo tutti una notizia diversa, che lo scagioni da un momento all'altro, così come Cristiano Doni, uno che solo con la maglia dell'Atalanta ha giocato quasi trecento partite e segnato oltre cento gol.
L'ultima flebile speranza è quella di risvegliarsi da un brutto incubo, ritrovarsi in una domenica soleggiata e alle 14:30 in punto vedere tutta la Serie A scendere in campo, niente anticipi, niente posticipi, niente spezzatini dei giorni nostri, al massimo un bel pollo arrosto con le patate e un vassoio di pastarelle.
L'1 al portiere, il 3 al terzino, il 6 al libero, il 7 all'ala, il 9 al centravanti, in panchina dal 12 al 16, evviva il calcio che non dà troppi numeri!

mercoledì 1 giugno 2011

Rino Gaetano: trent'anni dopo...



Strano destino quello di Rino Gaetano, cantautore calabrese ma romano d'adozione morto a poco più di trent'anni dopo essere stato rifiutato da cinque ospedali a seguito di un incidente stradale.
Probabilmente quei testi astrusi e ricchi di metafore pungevano di netto i diretti interessati, sfuggendo parzialmente invece a dei giovani così ideologizzati come quelli degli anni settanta. Sono cambiati i tempi e con loro, inesorabilmente si sono trasformati anche i giovani, hanno imparato ad amare ancor di più quelle canzoni, afferrandone pienamente il senso piuttosto che il nonsense come veniva definito allora.
Già, perchè nonostante siano trascorsi trent'anni dalla morte di Rino Gaetano, i suoi testi come per magia, hanno conservato intatto il loro significato, rafforzandolo addirittura, per i ragazzi di oggi che sempre meno si lasciano incantare dai politici "imbrillantinati" come li apostrofò in uno dei suoi brani più celebri.
Chissà cosa scriverebbe oggi Rino, chissà se questa "italietta" (come la definì quel giorno in tv di fronte a Susanna Agnelli e Maurizio Costanzo), gli regalerebbe ancora spunti per creare bizzarri capolavori. Chissà infine quanti ragazzi di oggi e di ieri, si ritroveranno il 2 Giugno a Piazza Sempione, nel suo quartiere, per assistere al concerto in suo omaggio. Oggi come trent'anni fa, Rino Gaetano non è mai morto.

per info sul concerto del 2 Giugno http://www.rinogaetano.it/