venerdì 3 giugno 2011

Quel calcio che non t'aspetti...


Vaglielo a spiegare adesso ad un bambino che sta inizando a seguire il calcio ma è affascinato anche dal wrestling. Vaglielo a spiegare alla tua donna che più d'una volta ha cercato di farti capire che la domenica si può fare anche altro, piuttosto che esagitarsi per undici milionari che rincorrono un pallone in calzoncini.
Come farai a mandar giù anche questa, è grazie al calcio che da ragazzino andavi bene in geografia, anche se a volte, quell'Atalanta di Bergamo tirava giù brutti scherzi.
Negli anni ottanta fu un colpo alle spalle, di quelli che non t'aspetti, addirittura il clamore delle manette in campo, poi nel 2006, calciopoli è solo la punta di un iceberg, un'eruzione attesa da un momento all'altro ma scongiurata fino all'ultimo minuto. Un urugano che passa velocissimo portandosi via un pò di marcio, dopo pochi mesi sono già tutti in piazza, il mondo del calcio ha ottenuto di nuovo il perdono: l'Italia è campione del mondo. PO-PO-RO-PO-PO canta il popolo in festa.
Stavolta non è così facile però... Beppe Signori è stato l'idolo incostrastato per una generazione di laziali, quelli cresciuti negli anni novanta, con le canzoni degli 883, le figurine Panini e la scheda telefonica sempre in tasca.
Difficile pensare a Re Beppe come ad un truffatore, aspettiamo tutti una notizia diversa, che lo scagioni da un momento all'altro, così come Cristiano Doni, uno che solo con la maglia dell'Atalanta ha giocato quasi trecento partite e segnato oltre cento gol.
L'ultima flebile speranza è quella di risvegliarsi da un brutto incubo, ritrovarsi in una domenica soleggiata e alle 14:30 in punto vedere tutta la Serie A scendere in campo, niente anticipi, niente posticipi, niente spezzatini dei giorni nostri, al massimo un bel pollo arrosto con le patate e un vassoio di pastarelle.
L'1 al portiere, il 3 al terzino, il 6 al libero, il 7 all'ala, il 9 al centravanti, in panchina dal 12 al 16, evviva il calcio che non dà troppi numeri!

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