venerdì 26 agosto 2011

Abbaia fino all’arrivo dei carabinieri, poi muore insieme alla sua padrona



Una storia che farebbe ricredere anche Cartesio quella avvenuta a Calderara di Reno alle porte di Bologna. Già, il filosofo francese del “cogito ergo sum” che qualche secolo fa asserì il concetto dell’uomo macchina perfetta dotato di coscienza e ragione al cospetto dell’animale, macchina priva di entrambe le facoltà, incapace di provare dolore se non in maniera meccanica e artificiale.
Axel, un bulldog inglese di sette anni, con la sua tragica vicenda ha dimostrato il contrario. Ha abbaiato per oltre un’ora, tentando di richiamare l’attenzione dei vicini nei confronti della settantaquattrenne padrona che si era accasciata al suolo colpita da un malore, ha guaito incessantemente fino all’arrivo dei carabinieri che una volta individuato l’appartamento sono riusciti a fare irruzione grazie ad un parente che aveva le chiavi di casa. Purtroppo l’intervento dei soccorritori si è rivelato vano, la donna non ce l’ha fatta ed il fedele amico a quattro zampe si è prostrato accanto all’anziana morendo congiuntamente a lei.
I veterinari hanno poi dichiarato che a causare il decesso è stato il crepacuore, un episodio tragico e bello al tempo stesso quello di Axel e della sua padrona, un aneddoto che evidenzia l’amore e la fedeltà dei cani nei confronti dei loro possessori, un legame indissolubile che solo l’uomo, nella teoria cartesiana macchina perfetta dotata di coscienza e ragione, è in grado di spezzare, magari su un’autostrada in una calda giornata d’agosto, prima di partire per un lungo viaggio.



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