mercoledì 9 maggio 2012

Atac: La Parentopoli la pagano i più deboli.



Di questi tempi, ci mancava anche questa. E' ormai ufficiale, che dal 25 Maggio spostarsi con i mezzi pubblici nella capitale costerà di più. Il prezzo del singolo biglietto salirà da 1 euro ad 1,50 euro, un aumento del 50% assolutamente ingiustificato. Il servizio non subirà alcun miglioramento, eppure la giunta Alemanno tartasserà i cittadini con l'ennesima scelta scriteriata. Una scelta logica sarebbe stata quella di incrementare il numero di autisti, consentendo così a quelli attuali di svolgere con più serenità e minor stress un servizio che comunque portano avanti con grande professionalità.
Eppure, in questi ultimi 4 anni gli interventi sono andati in tutt'altra direzione, si è pensato bene di assumere parenti e amici di famiglia e di politica inserendoli nella municipalizzata con parametri d'inquadramento dirigenziali, di continuare ad elargire in busta paga a "pochi fortunati" i cosidetti superminimi. "Il libro nero di Alemanno" scritto da Ella Baffoni, edito da Castelvecchi sottolinea anche l'ambigua gestione portata avanti dal Capo della Direzione acquisti e contratti, Angelo Emidio Cursi: "sotto la sua direzione l'Atac ha comprato 400 milioni di euro per pezzi di ricambio pagati quattro volte il valore di mercato". Non è giusto che ora i romani si ritrovino a pagare la gestione imbarazzante di un sindaco inadeguato, il trasporto pubblico è un servizio indispensabile per la città di Roma, deve essere valorizzato così come quelle migliaia di autisti che ogni giorno consentono ai cittadini di spostarsi all'interno città. L'aumento del biglietto è l'ennesimo fallimento di Alemanno che saremo costretti a pagare noi.

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